Faris “Mississippi to Sahara” il 5 giugno

Eccellente musicista e poeta Tuareg, Faris (Tinariwen, Tartit e Terakaft) è considerato tra le più influenti nuove voci Tamasheq del suo popolo e tra le nuove leve innovative della chitarra Desert Blues; propone rivisitazioni di storiche songs del Mississippi in chiave Tuareg.

Faris “Mississippi to Sahara”: le suggestive atmosfere Desert Blues al ristorante Onda Road

Faris Mississippi to Sahara il 5 giugno all'Onda Road
Faris “Mississippi to Sahara”

Eccellente musicista e poeta Tuareg Faris Amine, dopo aver cercato le origini del blues nelle musiche della sua gente in Mali e in Algeria, propone uno spettacolo in cui alla musica Tuareg si affiancano rivisitazioni di storiche songs del Mississippi. Da Robert Johnson a Skip James, da Son House a Vera Hall Ward.

Il disco in uscita per Wrasse records e Re-Aktion a Maggio 2015, vede la collaborazione di Leo Bud Welch, bluesman di oltre ottant’anni da poco “riscoperto” e partito dalla sua Sabougla per tournée in tutto il mondo.

Faris Amine ha iniziato collaborando con Tinariwen, Tartit e Terakaft. Musicista e poeta, é ormai considerato tra le più influenti nuove voci Tamasheq del suo popolo e tra le nuove leve innovative della chitarra Ishumar insieme a Bombino e Elaga Ag Hamid.

Con il gruppo Imarhan N’Tinezraf ha suonato in diversi festival in Europa e nell’area Sahariana, nel celeberrimo Festival du Desert dove ha debuttato come solista accompagnato proprio dai Tinariwen.

Faris il 5 giugno all'Onda Road - Trasimeno
Faris Amine

Eccellente chitarrista, ha uno stile unico che accomuna ritmiche Tuareg a intuizioni melodiche più vicine al blues roots e, quando utilizza l’elettrica, alla ricerca afroamericana di inizio anni ’70.

A Gennaio 2015 é in studio con David Rhodes (Peter Gabriel), Roger Ludvigsen (Mari Boine), Paolo Vinaccia (T. Rypdal), Giovanni Amighetti (Ayub Ogada) e Pier Bernardi (Ace) per il lavoro Fermi Paradox in collaborazione con il JPL di Pasadena.

“The Blues’…it’s a term that almost becomes a person,” Faris says, “like an entity or…I don’t know…[in English] like a spirit. And assouf is the same. It’s like a person… Even on a personal level, I’ve always felt theblues. I’ve felt excluded and lost. And I think that all that is something human, right? It’s an effort for me to talk about all that, especially in terms of well-defined genres, because I really think that the blues is a form of human poetry. Just like Assouf is a form of human poetry, like fado or Indian music”.

Formazione: 
Faris: voce, chitarra, weissenborn;
Pier Bernardi: basso;
Fulvio Maras: percussioni.

 

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